Etica del desiderio
🔍Oggi il termine “stress” viene usato in molti modi, spesso per descrivere sensazioni diverse, dalla fatica fisica alla tensione emotiva. Spesso è una parola-ombrello che medicalizza esperienze umane complesse. Ma nella psicoanalisi lacaniana lo stress non è solo un fenomeno biologico o di equilibrio corporeo: è un segno del disagio del soggetto nel suo rapporto con il reale.
Lacan dice nel Seminario XI: ✦ «Ciò che il trauma introduce è una falla, una rottura irreparabile nell’ordine simbolico.» Il trauma è quindi l’irruzione di un reale che sfugge a ogni simbolizzazione, e che rompe l’equilibrio interno del soggetto. ⏳ Il ritorno della ripetizione Nel Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) vediamo sintomi come flashback e incubi che sembrano portare il soggetto a rivivere ossessivamente il trauma. Questa ripetizione paradossale, che contraddice il desiderio di fuggire dal dolore, per Lacan esprime la pulsione di morte: un modo per dominare ciò che sfugge al significante, cioè al linguaggio e al senso. Il soggetto non ritorna esattamente all’evento traumatico, ma a ciò che resta incompiuto — un “supplemento” mancante che avrebbe potuto cambiare la storia. Questo è il plusgodere, un godimento supplementare che alimenta la ripetizione senza permettere una guarigione definitiva. ⚖️ La colpa del sopravvissuto e l’irrealizzato Un tema centrale nel PTSD è la cosiddetta “colpa del sopravvissuto”. Questa non riguarda l’evento traumatico in sé, ma ciò che avrebbe potuto accadere e non è successo. Eric Laurent sottolinea che il soggetto è tormentato da un’attrazione verso un possibile non realizzato, una frattura tra desiderio e reale che spinge alla ripetizione. Questa colpa è paradossale perché non si basa su una responsabilità reale, ma su una tensione inconscia verso la riscrittura del trauma. 🔄 Trauma, godimento e simbolizzazione Nel Seminario XVII, Lacan presenta il concetto di plusgodere per indicare quel godimento che non si esaurisce mai e che alimenta la ripetizione. Laurent spiega che il soggetto traumatizzato non desidera tornare allo stato precedente al trauma, ma cerca di riscrivere il reale in una nuova trama simbolica. Questo processo, mai completo, è però essenziale per l’identità del soggetto. Così, la ripetizione diventa un lavoro simbolico: il tentativo di integrare ciò che è rimasto fuori dal senso. 🎧 L’ascolto analitico del trauma Lacan ricorda che il trauma non è mai completamente elaborabile, perché si tratta di un reale che resiste alla simbolizzazione. L’analista non “cura” il trauma, ma sostiene il soggetto nel suo tentativo di articolare questo rapporto con l’irreparabile. Éric Laurent afferma: ✦ “L’analista deve cogliere i modi singolari con cui il soggetto risponde al trauma,” valorizzando la creatività soggettiva che emerge. Ogni soggetto inventa un proprio modo di confrontarsi con il trauma, e l’analisi è uno spazio dove questa invenzione può prendere forma. 👩⚕️ Esempio clinico Un uomo reduce da un grave incidente stradale riferisce flashback ricorrenti in cui rivive la scena con angoscia paralizzante. In analisi emerge che questi ritorni non riguardano solo la paura della morte, ma anche un senso inconscio di colpa per non essere stato ferito più gravemente — un “possibile non realizzato” che lo perseguita. Il lavoro analitico si concentra sull’ascolto di questi ritorni, permettendo al paziente di articolare questa colpa e di costruire progressivamente una nuova relazione simbolica con il trauma. 📌 Punti di sintesi
📚 Bibliografia essenziale
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
Archivi
Luglio 2025
categorie
|