Etica del desiderio
Identità sessuale, l'identità di genere e orientamento sessuale
Negli ultimi anni, c’è stata una evoluzione nel modo di concepire la sessualità. I termini più usati sono: identità sessuale, identità di genere, orientamento sessuale: 1)identità sessuale: si tratta di tutti quegli aspetti psicologici e di tutte quelle percezioni che permettono all'individuo di conoscere e definire la propria sessualità; 2)identità di genere: è legata all'identità sessuale di ciascuno e permette a ogni individuo di definirsi come uomo o donna, indipendentemente dalle caratteristiche biologiche e a seconda della definizione che la società dà a ogni ruolo di genere (ossia cosa intende per uomo o donna); 3)orientamento sessuale: questo termine riguarda il tipo di attrazione sessuale di ogni persona (verso individui dello stesso sesso, del sesso opposto o da entrambi i sessi L'identità sessuale, ossia la percezione che ogni persona ha della sua sessualità, è composta da diversi elementi, fra cui: 1)sesso biologico: riguarda gli attributi biologici e anatomici che indicano la distinzione fra sesso maschile e sesso femminile; 2)identità di genere: dipende da come ogni individuo si identifica (uomo o donna); 3)ruolo di genere: riguarda la definizione dei comportamenti che, all'interno di una determinata società, vengono riconosciuti e definiti come femminili o maschili; 4)orientamento sessuale: definisce se l'individuo è attratto sessualmente dagli individui dello stesso sesso, del sesso opposto o da entrambi i sessi. L'identità di genere solitamente corrisponde con il proprio sesso biologico (cisgender). Tuttavia, esistono casi in cui ciò non avviene. L'identità di genere di ognuno è presente fin dall'infanzia. Quando l'identità di genere non corrisponde con il sesso biologico abbiamo diverse opzioni, fra cui: 1)transessuali: in questo caso, l'identità di genere non corrisponde con il sesso biologico e si cercano di far coincidere, attraverso la chirurgia, i propri attributi sessuali con il sesso corrispondente; 2)transgender: l'identità di genere non corrisponde con il sesso biologico ma l'individuo non cerca di cambiare le sue caratteristiche anatomiche; 3)intersessuali: comunemente ed erroneamente definiti "ermafroditi", gli intersessuali sono quelle persone che nascono con caratteristiche anatomiche (sesso biologico) di entrambi i sessi e possono percepirsi come transgender o come cisgender. In generale, si tende a classificare l'orientamento sessuale in tre tipi: eterosessualità, l'attrazione per il sesso opposto; omosessualità, l'attrazione per lo stesso sesso; bisessualità, l'attrazione per entrambi i sessi. Nonostante ciò, sono sempre più le definizioni e le persone che si riconoscono in altri tipi di orientamenti sessuali, ad esempio: 1)pansessualità: attrazione verso qualsiasi genere (uomo, donna, transgender, ecc.); 2)asessualità: mancanza di attrazione sessuale verso qualsiasi sesso. In questo grande universo che è la sessualità, è possibile che possano sorgere dubbi sulla propria identità sessuale, sul proprio orientamento o sulla propria identità di genere. In alcuni casi, infatti, più che la definizione in sé, può essere difficile accettare la propria identità di genere o il proprio orientamento sessuale a causa dello stigma sociale che spesso accompagna questa presunta diversità. Prospettive psicodinamiche Lacan, seguendo Freud, pensa che la scelta del sesso non dipenda unicamente nè dall'anatomia, nè da condizionamenti culturali e sociali, anche se, la scelta del sesso, che è una scelta inconscia, implica per un verso l'anatomia, cioè il fatto che il nostro corpo appartiene ad un genere, e per un altro verso i condizionamenti che il nostro corpo ha subito dal contesto sociale, culturale e familiare in cui è cresciuto. La scelta del sesso tiene conto dell'anatomia e dei condizionamenti socio-culturali, ma si manifesta attraverso una scelta soggettiva, cioè una mediazione soggettiva dell'anatomia e dei condizionamenti sociali, al punto che Lacan sostituisce la parola sesso con la parola "sessuazione". La parola sesso infatti è una parola che appartiene ad una logica classificatoria (cioè al fatto che in questo sesso c'è o meno il fallo, quello maschile con l'attributo fallico, quello femminile, dove è mancante). La sessuazione sarebbe il modo in cui ciascuno di noi ha fatto sue o ha ripreso in modo proprio, i condizionamenti anatomici e della famiglia, della cultura. In questo contesto, dove la sessualità è innanzitutto una sessuazione del corpo che avviene attraverso l'inconscio, Lacan avanza un'idea di eterosessualità. Egli dice che in fondo l'amore implica necessariamente l'eterosessualità, cioè l'amore è solo amore dell'eteros, cioè dell'Altro, cioè della differenza, non è l'amore dell'Uno che è un'espressione narcisistica dell'amore e che va a finire in una dimensione suicidaria, come dimostra il mito di Narciso. Lacan dice che dove c'è eterosessualità c'è amore per la donna. Ciò significa che c'è eterosessualità dove c'è amore per la differenza, e questo a prescindere dal fatto che implicati siano due omosessuali, due lesbiche, due eterosessuali. Ci sono coppie eterosessuali dal punto di vista anatomico che producono delle fusioni narcisistiche mortifere, come ci sono delle coppie omosessuali (sempre dal punto di vista anatomico) dove circola la dimensione eterosessuale. Allora tutte le riflessioni di oggi, inerenti la possibilità del matrimonio tra omosessuali, l'adozione di bambini a coppie di omosessuali, se può esistere una famiglia monosessuale, vanno approfondite con la problematica inerente l'eterosessualità intesa secondo il concetto lacaniano sopra esposto, cioè verificando dove c'è eterosessualità. Questo perché l'eterosessualità non anatomica ma relazionale può rendere possibile l'adozione della vita. Da questo punto di vista Lacan ci aiuta a liberarci da certi retaggi arcaici che hanno avuto anche un peso notevole nella psicoanalisi e che hanno sempre considerato in fondo l'omosessualità una forma di degradazione perversa della sessualità, come se nell'eterosessualità la degradazione perversa della sessualità fosse necessariamente risparmiata, mentre sappiamo benissimo che non è così, cioè sappiamo che nello scambio cosiddetto eterosessuale dal punto di vista anatomico la presenza di perversioni può essere altrettanto invasiva di quello che accade in una coppia omosessuale. Lacan: l’identità sessuale tra simbolico e reale Il contesto culturale in cui Freud rifletteva sulla differenza dei sessi vedeva da un lato le riflessioni della scienza e dall’altro il dibattito sociale sostenuto dal movimento femminista emancipazionista. Oggi siamo in un altro tempo. I teorici del queer con una messa in discussione dell’unità, stabilità e utilità politica delle identità sessuali, hanno contribuito in modo significativo al ripensamento sul significato di genere e di transgender. Nel discorso sociale non esistono più due modi di nominare i sessi, ma neanche tre o quattro, assistiamo piuttosto a una proliferazione di nominazioni: uomo, donna, transgender, cisgender, transessuale, queer, solo per citarne alcuni. Lacan scrive in L’istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud che “la cabina offerta all’uomo occidentale per soddisfare i suoi bisogni naturali (…) sottomette la sua vita pubblica alla legge della segregazione urinaria”[1]. In questo modo, richiamando l’insegna delle due toilette uomo-donna ci indica come il soggetto è chiamato ad assumere, a fare suo il significante uomo o donna per poter varcare l’una o l’altra soglia. Assumere il proprio essere sessuato richiede una simbolizzazione, ma prima con Freud e poi con Lacan impariamo che essa non sarà sufficiente ad assumersi il proprio sesso, dal momento che nell’inconscio la differenza dei sessi non si scrive. Con l’elaborazione dell’ultimo Lacan impariamo che ciò che fonda il nome per ciascuno non dice del simbolico in gioco, ma del reale che c’è nel lalingua, quale dimensione particolare farcita di godimento. Lalingua è ciò che c’è di più specifico di ogni parlessere. ed è ciò che veicola il godimento. Quando Lacan durante la lezione del 9 Aprile del 1974 del Seminario Les non-dupes errent dopo che aveva introdotto le formule della sessuazione pronuncia questo frase: “L’essere sessuato non si autorizza che da sé” e aggiungerà “ (…) il fatto che lo si classifichi maschio o femmina, ciò non impedisce che il soggetto abbia la scelta” non mancherà di far sentire che questa scelta non avviene sul piano dell’Io (l’ich freudiano) ma si tratta piuttosto del situarsi dal lato del godimento donna o dal lato del godimento uomo e che esiste un reale in gioco, un referente indicibile, che condiziona il rapporto del soggetto con il sesso. Reale di cui Lacan ci dà una definizione precisa, nel seminario che tiene a Caracas nell’agosto del 1980, nominandolo come aveva già fatto come il terzo dei tre registri, insieme all’immaginario e al simbolico e aggiungendo che “[…] rimane costantemente raffigurato tramite una retta infinita, ossia con un cerchio non-chiuso che essa suppone. È questo che fa sì che esso non possa essere ammesso se non come non-tutto”, non imbrigliabile nel simbolico, sfugge, non si dice, è ciò che in una cura si produce al peggio, al nocciolo di cui non si vuole sapere nulla. Lacan negli anni ’70 cercherà di mostrare l’evanescenza della funzione paterna che per lungo tempo aveva organizzato tutti i livelli del legame sociale e centrerà il suo interesse sulle possibili scritture del non-rapporto sessuale in termini logici, laddove il fallo non è altro che un significante che permette di velare una parte del godimento del soggetto e compare dunque come sembiante del godimento. Dal 1971 Lacan considera il fallo un ostacolo al rapporto sessuale. Prima sembrava che qualcosa del rapporto sessuale potesse scriversi per la via dell’identificazione all’essere il fallo o all’averlo. Ora il fallo è un ostacolo al rapporto, poiché il godimento fallico, fuori corpo, non dice niente del femminile in cui è in gioco un godimento del corpo. Il fallo come significante procura una sembianza ma non colma lo scarto tra l’identità così detta sessuale e l’identità relativa al godimento. Nell’incontro con soggetti della contemporaneità che si definiscono transgender, queer, transessuali, ecc, si constata che i nuovi modi di nominarsi non fanno che mettere in rilievo che è in un annodamento singolare che il soggetto può costituirsi come sessuato. Si tratta dunque di tenere in conto lo sforzo che il soggetto compie per annodare, in altro modo, il suo rapporto alla sessualità dal momento che i sembianti ricevuti sono inoperanti per lui.
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