Etica del desiderio
Il genitore in un tempo di cambiamento Essere genitori oggi significa confrontarsi con una funzione che ha visto modificarsi molte delle sue coordinate tradizionali. Le certezze che un tempo guidavano l’educazione — ruoli più definiti, autorità riconosciute, modelli culturali condivisi — sono diventate meno rigide. Per questo, molte madri e padri possono sentire la necessità di ritrovare un orientamento personale nella loro esperienza educativa. Tra desiderio e aspettative Spesso i genitori si trovano a navigare tra il desiderio sincero di essere presenti e attenti e la spinta a corrispondere a modelli educativi ideali, talvolta difficili da raggiungere. In questo equilibrio, è importante mantenere il proprio modo soggettivo di vivere la funzione genitoriale, evitando di affidarsi esclusivamente a schemi impersonali o standard. Non esistono ricette universali La psicoanalisi non propone un modello educativo prestabilito né soluzioni univoche. Offre invece la possibilità di pensare la genitorialità come una posizione soggettiva. Non si tratta di essere “buoni genitori” in senso assoluto, ma di assumere una presenza autentica, fatta di parola, responsabilità e ascolto. Il desiderio del genitore Jacques Lacan sottolinea un aspetto fondamentale: “Il desiderio del genitore non deve essere anonimo.” Ciò significa che il genitore mantiene una posizione viva, che porta con sé la propria singolarità e autenticità. I figli non hanno bisogno di adulti perfetti, ma di figure riconoscibili e presenti, che trasmettono qualcosa di personale e autentico. Il limite come orientamento Essere genitori significa anche saper introdurre un limite, un orientamento simbolico. Non si tratta di imporre un’autorità rigida, ma di sostenere una funzione che aiuti a definire un confine significativo. Come ricorda Éric Laurent: “Il padre non è più l’uomo della legge, ma colui che sa inventare un modo di dire il limite.” Quando il sintomo si manifesta Il disagio nei figli non è sempre un segno di patologia. Spesso è un modo per esprimere qualcosa che ancora non trova parola. Ansie, chiusure o opposizioni possono indicare una richiesta di spazio e ascolto nel legame. In questi casi, può essere utile riflettere sulla posizione del genitore nella relazione, più che limitarsi a correggere comportamenti. Uno spazio di parola per i genitori Uno spazio clinico per i genitori è un luogo in cui pensare e parlare della propria funzione e del proprio ruolo nella relazione con il figlio. Questo può favorire un cambiamento profondo, capace di riaprire il senso e la possibilità di essere genitori non perfetti, ma presenti. Bibliografia essenziale
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Luglio 2025
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