La riflessione psicoanalitica di Jacques Lacan offre una visione fondamentale riguardo alla specificità dell’amore, profondamente legata alla nozione di godimento e al concetto di perdita strutturale che caratterizza l’esperienza umana. Lacan considera il godimento come una ricerca incessante di una pienezza immaginaria, una pienezza che, però, si rivela sempre impossibile da raggiungere. Questo desiderio di completezza, che è essenzialmente un'illusione, condanna ogni esperienza di godimento a un fallimento strutturale.
Dal punto di vista lacaniano, il rapporto sessuale diventa il simbolo di una ricerca incessante di un’unione che, in quanto tale, tenta di colmare la distanza che separa il soggetto dal suo “oggetto perduto”. In questa ricerca, il soggetto cerca di ricongiungersi con qualcosa che, in realtà, è sempre già mancante. L’esperienza del godimento sessuale, quindi, è destinata a non soddisfare mai pienamente la promessa di una pienezza che sembra appartenere a un mondo mitico, dove l'unità originaria potrebbe essere ristabilita. In altre parole, Lacan descrive il rapporto sessuale come il tentativo di superare l’assenza fondamentale attraverso l’unione con l’Altro. Tuttavia, questa unione non potrà mai realizzarsi, perché l'oggetto che il soggetto cerca di riappropriarsi – quell'oggetto che può dargli il senso di completezza – rimarrà sempre irraggiungibile. Lacan sostiene che, proprio per questo motivo, il rapporto sessuale è destinato a fallire in quanto non può mai portare alla ricomposizione di una pienezza originaria. Quando Lacan afferma che “non c'è rapporto sessuale” (Lacan, Il seminario, Libro XX, p. 33), intende sottolineare proprio questa impossibilità: che, sul piano del godimento, non esiste mai un rapporto pieno tra i due soggetti. Ogni soggetto si trova, in realtà, in una posizione di separazione rispetto all'altro, in quanto il suo godimento non è mai completamente accessibile all'altro, e viceversa. Ogni godimento, dunque, rimane per definizione parziale, un godimento che non può essere condiviso in modo completo e reciproco. L’asserzione lacaniana “non c’è rapporto sessuale” implica che, pur nel tentativo di unione, il soggetto e l'Altro rimangono inaccessibili l’uno all’altro, in un “esilio” che è intrinseco alla condizione umana e al suo desiderio di riappropriarsi dell’oggetto perduto. Il fallimento di tale unione è proprio ciò che definisce la struttura del desiderio umano: il desiderio è innescato dal riconoscimento che non c'è mai un pieno godimento che possa colmare la frattura tra il soggetto e l'Altro. In sintesi, Lacan ci offre una visione dell’amore e del godimento sessuale come processi destinati a rimanere incompleti, segnati dalla mancanza strutturale che non potrà mai essere colmata. La ricerca di un’unione perfetta rimane sempre una illusione che si scontra con la realtà della separazione e dell’impossibilità di un vero incontro.
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