Al soggetto, in quanto “effetto del linguaggio” è interdetto il rapporto diretto con il godimento per effetto proprio del linguaggio. Il Godimento emerge nell’interdetto, fra le parole, fra il dire e il tacere. Anche per Lacan, come per Freud, il godimento è da inscrivere nella dinamica, psicologica, dell’incesto. Il nevrotico rifiuta la legge del desiderio, la legge che interdice l’incesto e si attacca a dei modi di godimenti che simulano il godimento pieno e originario, e dunque incestuoso. Il rifiuto della legge in psicoanalisi può essere interpretato come un rifiuto della “castrazione”.
Il soggetto deve riconoscere l’impossibilità del godimento pieno accontentandosi di quello residuale, che ci è proprio nell’esperienza del Desiderio e che porta ad un godimento “sano”. Ma l’etica di Lacan non è solo un’etica della rinuncia. In realtà la rinuncia al godimento incestuoso è funzionale solo all’incontro con il godimento proprio nell’esperienza del desiderio. Un’ etica della Legge dunque: la legge del Desiderio. Ma oltre l’interdetto del linguaggio c’è un Godimento altro, che surclassa l’interdizione del linguaggio. Lacan dice, riprendendo Freud, che anche la rinuncia a godere è Godimento che non può essere negativizzato.
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Spesso le donne confidano che se viene loro a mancare l’amore nulla ha più senso. L’amore può essere un nome per una donna: è l’amante e l’amata. Può rivestire la figura della borghese, di una madame Bovary che, sotto il simbolo della tecnica maschile, è lanciata verso l’ideale di un mondo nuovo e più veloce. Oppure essere una figura tragica come Medea che, folle innamorata, abbandonata uccide, oltre a se stessa, i figli avuti dall’uomo amato.
Ma fuori dai casi limite letterari o mitici, nella maggior parte dei casi, l’amore può funzionare come elemento stabilizzatore del suo rapporto col mondo, in quanto fa da bordo al godimento fuori senso, poiché le permette di mettere in atto una nominazione. Solo l’amore limita probabilmente l’illimitato del godimento non fallico e dà consistenza all’impossibile che la donna incarna, anche per se stessa. Jacques Lacan ha sviluppato una teoria complessa e affascinante del godimento femminile che si discosta notevolmente dalle concezioni tradizionali del godimento. In particolare, Lacan distingue tra due tipi di godimento: il godimento fallico e il godimento "altro" o supplementare, che riguarda specificamente il godimento femminile. Le due forme di Godimento
Lacan spesso paragona il godimento femminile all'esperienza dei mistici, coloro che vivono un'esperienza di unione con il divino che trascende il linguaggio e la rappresentazione. Questo parallelismo suggerisce che il godimento femminile è un tipo di esperienza che va oltre i confini dell'identità simbolica e che tocca una dimensione più profonda e ineffabile dell'essere. Il Non-Tutto Un concetto chiave nella teoria del godimento femminile è quello del "non-tutto" (pas-tout). Lacan usa questa espressione per descrivere come il godimento femminile non rientri completamente nell'ordine simbolico del fallo. Mentre il godimento fallico è tutto regolato dal fallo, il godimento femminile è "non-tutto", ossia è parzialmente al di fuori di questa regolazione simbolica. Questo lo rende enigmatico e in parte inaccessibile alla comprensione razionale. Implicazioni del Godimento Femminile per la Psicoanalisi
Il godimento femminile, nella teoria di Lacan, rappresenta una dimensione del desiderio che eccede le limitazioni della rappresentazione simbolica e fallica. Questo tipo di godimento è collegato a un'esperienza che trascende il linguaggio e che tocca una dimensione più profonda e ineffabile dell'essere. Comprendere e rispettare questa forma di godimento è essenziale nella pratica psicoanalitica, specialmente nel trattamento delle donne. :
L’ansia nasce da un rapporto insicuro con l’Altro, che può manifestarsi a contatto con un altro nel reale (un partner, un genitore, o chiunque sia in un contatto significativo con il soggetto). L’incertezza porta allora al bisogno di determinare anticipatamente tutti i passi di un processo, privando della possibilità di affidarsi alle proprie capacità. L’ansia di prestazione, in tutti i campi, da quello lavorativo a quello erotico, è l’esempio che oggi incontriamo con frequenza sempre maggiore, e che possiamo considerare come una sorta di paradigma. Sia la psicoanalisi in generale che l'orientamento lacaniano offrono spiegazioni uniche e profonde dei disturbi d'ansia. Psicoanalisi in Generale:
La riflessione psicoanalitica di Jacques Lacan ci offre una possibilità per approfondire la specificità dell’amore. L’esperienza del godimento è strutturalmente destinata a una perdita di soddisfacimento, poiché rappresenta la ricerca ripetitiva di una pienezza immaginaria che risulta impossibile.
Secondo la prospettiva psicoanalitica il rapporto sessuale rappresenta la ricerca di un’unione capace di completare e superare la distanza che separa il soggetto dal proprio “oggetto perduto”. Eppure l’essere umano non riuscirà mai a riappropriarsi di una pienezza che sembra rimandare a un’esperienza mitica di soddisfacimento. Da questo punto di vista il rapporto sessuale è destinato a fallire e a deludere l’attesa di ritrovamento dell’oggetto perduto. Sul piano della relazione sessuale non può avvenire la ricongiunzione del soggetto con quell’oggetto che darebbe la sensazione di fare Uno con l’Altro. È per tal motivo che in termini provocatori Lacan affermava che “non c’è rapporto sessuale” (Lacan, Il seminario, Libro XX, Ancora, p. 33). “Non esiste rapporto sessuale” vuol dire dunque che gli esseri umani, sul piano del godimento sessuale, rimangono reciprocamente in esilio: non c’è infatti un’esperienza del rapporto tra i due godimenti, poiché uno dei due rimane precluso, inaccessibile. |
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