🔥In psicoanalisi, il sintomo non è semplicemente un problema da eliminare. Nella lettura di Jacques Lacan, il sintomo assume un significato molto più profondo: è un messaggio dell’inconscio, un “significante” che parla del nostro desiderio anche se in modo cifrato e enigmatico. Non è qualcosa da cancellare a tutti i costi, ma una traccia importante che il soggetto lascia emergere per farsi capire. Quando il sintomo si trasforma in qualcosa di ancora più personale e unico, Lacan introduce un concetto innovativo: il sinthomo.
🔍 Sintomo: il linguaggio del disagio Per Lacan, il sintomo nasce come un compromesso tra due poli fondamentali: 👉 da un lato, ciò che desideriamo inconsciamente, che spesso resta nascosto o negato; 👉 dall’altro, le regole e le leggi che la società, ovvero l’Altro simbolico, ci impone. Il sintomo non è quindi solo un disagio da “curare” o da eliminare come un ostacolo, ma è un segnale prezioso. È un modo in cui il soggetto comunica un conflitto interno che non riesce a esprimere con le parole. Si manifesta attraverso il corpo, le azioni ripetitive o i pensieri ossessivi. È come se il soggetto dicesse qualcosa, ma senza poterlo dire apertamente, usando il corpo o i comportamenti come “messaggeri”. 🎭 Dal sintomo al sinthomo: la creazione soggettiva Nel suo ultimo insegnamento, Lacan introduce il termine “sinthomo” (con la “h” in mezzo) per indicare una forma ancora più personale e radicale di sintomo. ✨ Il sinthomo non è solo un segnale da decifrare, ma diventa una vera e propria creazione del soggetto. Questa creazione è unica e irripetibile:
💬 Il sintomo come linguaggio, il sinthomo come invenzione Lacan ci ricorda che l’inconscio è strutturato come un linguaggio. Questo significa che anche il sintomo “parla”, anche se in modo cifrato e criptico. 🎯 Il compito dell’analista è quindi ascoltare attentamente questo “discorso” nascosto, leggere il sintomo come un testo, comprendendo i frammenti di desiderio e i conflitti profondi che esso esprime. Ma con il sinthomo qualcosa cambia radicalmente: 👉 Non siamo più nell’ambito di una semplice interpretazione o decodifica, 👉 perché il soggetto ha “fabbricato” una soluzione personale, una vera e propria opera psichica, che non può essere pienamente tradotta o spiegata con gli strumenti simbolici classici. 🔥 Sintomo, jouissance e sinthomo Al centro di questa dinamica c’è il concetto di jouissance, il godimento.
🗝️ L’analisi come lettura del sinthomo Nel percorso analitico, lo scopo non è semplicemente eliminare il sintomo o “normalizzare” il paziente. 👉 L’analista lavora per leggere e interpretare il messaggio nascosto nel sintomo, portando alla luce ciò che il soggetto non riesce a dire. 👉 Riconosce anche la funzione soggettiva del sinthomo, aiutando il paziente a dare un nome e un senso alla propria creazione unica, e a posizionarsi più consapevolmente nel proprio godimento e nella propria vita. Questo lavoro permette al soggetto di abitare la propria sofferenza e la propria mancanza in modo nuovo, aprendosi a nuove possibilità di relazione con sé stesso e con gli altri. ✨ Conclusione: il sinthomo non si cura, si riconosce In sintesi, nella clinica lacaniana:
📚 Bibliografia minima Lacan, J. (2005). Il Seminario, Libro XXIII: Le sinthome. Einaudi Lacan, J. (1966). Écrits. Einaudi Miller, J.-A. (1997). Introduzione al Seminario XXIII Il sinthomo
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Luglio 2025
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